RECENSIONI


Una revenante a Baltimora

Pierrette Lavanchy recensisce The Beginner’s Goodbye, di Anne Tyler, Ballantine Books, New York 2012; trad. it. Guida rapida agli addii, Guanda, Parma 2012. Pp. 224, € 15,00.


Il romanzo di Anne Tyler viene a coincidere felicemente con i nostri interessi poiché parla di una revenante, la moglie defunta di un giovane editore, che torna per brevi apparizioni. Il protagonista, Aaron, si chiede il perché dei ritorni e il perché del momento: «In effetti mi sono chiesto spesso per quale motivo Dorothy avesse scelto proprio quel momento per tornare. Non fu subito dopo che era morta, quando c’era da aspettarselo, ma mesi e mesi dopo, quasi un anno. Certo, avrei potuto semplicemente chiederglielo, ma per qualche motivo, non so, la domanda mi sembrava scortese. Non saprei spiegare di preciso perché». Il motivo che appare probabile è il trasferimento del giovane vedovo dalla propria casa, semi-distrutta dalla caduta di un albero che ha causato la morte di Dorothy, in casa della sorella, che non era molto affezionata a Dorothy. Dopo le prime pagine dedicate alle apparizioni, l’autrice segue il filo di un flash back, sull’incontro tra Aaron (balbuziente, leggermente zoppicante, soffocato per tutta la vita dalle attenzioni di donne troppo premurose) e Dorothy una donna diretta, pratica, quasi asociale ma per nulla sentimentale, anzi presentata come decisamente arcigna, e soprattutto refrattaria a ogni pietismo. La ricostruzione della casa sembra simbolizzare il processo di lutto dell’uomo, che inizialmente si ostina a vivere in ciò che resta della casa, poi si decide ad affidare la ristrutturazione a un giovane imprenditore edile, senza voler seguire i lavori, e infine si riappropria del proprio spazio. Dall’iniziale idealizzazione dell’unione con Dorothy si arriva poco a poco al riconoscimento, da parte di Aaron, che il loro è stato un matrimonio infelice. E l’infelicità è proprio il motivo del ritorno di Dorothy. Nei loro surreali dialoghi, spesso polemici, Aaron chiede a Dorothy più di quanto sia disposto a darle, sempre dubbioso sull’amore di lei. Nell’ultimo incontro tuttavia si rende conto di essere stato amato e desiderato e finalmente le dona parole d’amore sotto forma di un invito finzionale che la fa sorridere. Così è una rappacificazione che consente a Dorothy di trovare la sua pace e ad Aaron di ricominciare una nuova storia.
     La scrittura è leggera e rapida, inizialmente i personaggi appaiono un po’ schematici, un po’ costruiti, ma poi la storia prende un ritmo felice e trascina il lettore. L’interesse per noi è il concetto che la persona morta torni perché è rimasto qualcosa in sospeso con i vivi.  
     Anne Tyler è nata a Minneapolis nel 1941, è cresciuta nel North Carolina e si è laureata in lingua e letteratura russa alla Columbia University di New York. Vive a Baltimora (dove il romanzo è situato). Nel 1989 ha vinto il premio Pulitzer con il romanzo Lezioni di respiro.




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